Governatore: Roberto Bosia
La visita del Governatore è sempre un avvenimento importante quanto atteso e per diversi motivi; in primo luogo perché rappresenta un’occasione di condivisione di idee, progetti e sentimenti con un profondo conoscitore del Rotary, capace di motivare e indirizzare i nostri pensieri e i nostri comportamenti nel rispetto delle regole e delle finalità dell’Associazione, in secondo luogo perché questa nostra massima Autorità territoriale costituisce una qualificata fonte di conoscenza delle diverse realtà del Distretto, dei rapporti con le Istituzioni e delle iniziative locali.
 
Certamente avrei preferito, come Lui e come tutti, che la Sua presenza fosse stata fisica e non demandata a strumenti di collegamento digitale, ma francamente la Sua modalità di espressione, i Suoi modi e la Sua voce pacata, mi hanno fatto dimenticare il contesto in cui ci trovavamo ed è stato come se ci fossimo trovati al Westin Palace.
 
Questo soprattutto nella prima parte della serata, quella riservata al colloquio con il sottoscritto e con il nostro Segretario Gabriele Bresciani, con la partecipazione Distrettuale di Michele Monti e di Eugenia Damiani – AG del nostro Gruppo 4.
 
È stato come ritrovarsi in famiglia, il clima era lo stesso, come se tutti avessimo condiviso una quotidianità per molti anni e, forse, il bello del Rotary è proprio questo, ovvero che se anche si appartiene a differenti comunità, laddove ciascuno, all’interno della propria, coltiva le stesse priorità, in termini di eccellenza umana e professionale, manifesta e ricerca la stessa affettività ed è mosso da identici sentimenti, non riveste poi grande importanza il ritrovarsi in uno piuttosto che in un altro Club.
 
Confesso che il Governatore mi ha fatto sentire importante, mi ha messo al centro della Sua attenzione oltre che a mio agio e ho percepito chiaramente quanto grande e forte fosse il Suo sentimento rotariano, quanto matura e solida fosse la Sua passione per il Rotary e quanto onesto e sincero fosse il Suo interessamento verso il Milano Castello.
 
Nessuno degli argomenti “toccati” nel corso del colloquio è stato trattato dal Governatore con superficialità o supponenza, come solo un vero Leader sa fare, mettendosi al pari dei Suoi interlocutori anche quando nella realtà ciò non avrebbe potuto essere, non tanto per la Carica rappresentativa quanto per l’esperienza e la competenza che non sono paragonabili.
 
La valutazione generale del Governatore, riguardo al Milano Castello, è stata positiva e credo che anche Lui si sia convinto che, al di là di alcuni aspetti personalistici che hanno influito sulla sua recente involuzione numerica, è risultato appropriato che ciascuna delle diverse modalità d’interpretare e vivere il Rotary, a cui ritengo debba principalmente ascriversi detta involuzione, abbia trovato la propria legittima libertà di cammino.
 
Ringrazio naturalmente il Governatore per i Suoi consigli, per le Sue indicazioni e per le motivazioni che mi ha trasmesso affinché io possa svolgere al meglio questo mio compito, che mi onora, di rappresentanza del Milano Castello ... cercherò di fare il possibile per non deludere le Sue aspettative come quelle di tutti i voi Soci.
 
Venendo alla riunione di Club, il Governatore ha ricordato come il Suo ingresso nel Rotary International risalga al 1985, vale a dire lo stesso anno di costituzione del Milano Castello, una ricorrenza che lo lega inevitabilmente e affettivamente a quest’ultimo.
 
Vi sono comunque ulteriori ragioni che legano il Governatore al nostro Club, esperienze rotariane e grandi amicizie condivise con diversi nostri Soci, come Adriano Anderloni e Pietro Castelli, con il quale ultimo il Governatore ha condiviso l’esperienza dei Camp.
 
Ma forse tra queste circostanze ve n’è una che risalta su tutte, più personale e più intima sicuramente, ovvero il fatto di essere il medesimo convolato a nozze con la sorella del nostro Socio Rafael Jacoel.
 
Anche in questa sede, però, oltre ai sentimenti e agli affetti il Governatore ha messo in campo tutta la Sua esperienza rotariana, illustrandoci la realtà del Distretto attraverso la testimonianza dei Club che ha “visitato” in questo periodo di pandemia nonché attraverso la propria personale testimonianza di un vissuto distrettuale lunghissimo.
 
Il Governatore ci ha correttamente e onestamente richiamato alla difficile realtà che stiamo vivendo, ciò spronandoci a non perdere l’entusiasmo e la voglia di fare, sottolineando ironicamente le qualità che dovrebbero contraddistinguere ogni rotariano, ovvero un “titolare” di un indole un poco masochista, un indole che può riconoscersi a coloro che pagano una quota per poter fare service, per poter fare volontariato.
 
La “sfida”, oggi, è quanto mai concreta e i poco meno che 50 Club del Distretto, con i loro poco più di 2.000 Soci complessivamente, è dato constatare che l’abbiano raccolta seriamente, forse per la prima volta ponendosi in modo compatto e unitario contro questo nemico dell’umanità che è il covid-19.
 
Il Rotary è “Open Opportunities” e il coronavirus non lo ha fermato, i Club hanno proseguito le proprie attività e hanno continuato ad incontrarsi e a trasmettere emozioni e passioni, hanno testimoniato il proprio impegno e il proprio senso di appartenenza come quando si ritrovavano in presenza, ciò grazie all’utilizzo delle più disparate modalità di comunicazione digitale, prima fra tutte la piattaforma web di ZOOM.
 
Ma non solo, tramite la tecnologia hanno proseguito a camminare e correre insieme, anzi più insieme di quanto sia stato prima, dato che l’applicazione e il progetto “Virtual Run”, realizzato per la raccolta di fondi a favore di End Polio Now, ha visto l’adesione di oltre 2.000 Soci di cui circa 200 appartengono al nostro Distretto.
 
Ma l’azione che i rotariani del Distretto 2041 hanno saputo garantire anche in tempo di pandemia ha molteplici facce, tra cui anche quella che ha portato, nelle date del 24 e del 25 ottobre ultimi scorsi, la Lega di serie B e la Lega Pro sui campi di calcio non solo per giocare a pallone ma anche per manifestare la propria vicinanza al Rotary, sempre ai fini di una raccolta di finanziamenti e sempre contro la Polio.
 
Un altro esempio di come i rotariani del Distretto 2041 non sono rimasti con le mani in mano in questo straordinario quanto tragico momento è costituito dall’adesione di 43 Club su 48 totali al progetto distrettuale denominato “Sostegno alimentare”, che prevede l’acquisto di buoni spesa alimentari da distribuire alle persone più bisognose.
 
È un progetto che ci vede sensibili come Club, non solo e soprattutto ora che il Banco Alimentare ha comunicato l’impossibilità di svolgimento della Colletta nazionale prevista per quest’ultimo sabato del mese di novembre 2020, come è stato per tutti gli anni precedenti e che ci ha visti impegnati e fortunati “raccoglitori” di una media di circa 7 tonnellate di generi alimentari ogni anno e da oltre 15 anni, ma anche perché il nostro Club si è mostrato particolarmente sensibile al problema costituendo una Commissione ad hoc che ha ideato un altrettanto service dedicato.
 
Nella speranza che la pandemia trovi fine prima dell’aprile del 2021, periodo nel quale è stata ipotizzata la data di realizzazione di detto service, al momento non possiamo che unirci e stringerci intorno al nostro Distretto nella raccolta di fondi che, al momento, ammontano ad oltre 50.000 euro anche se l’obiettivo è quello di raggiungere quota 100.000 euro.
 
Il Governatore ha illustrato molteplici altre iniziative di cui il Distretto 2041 si sta facendo promotore e organizzatore, le quali prevedono anche specifici accordi con il Comune di Milano, con la Regione Lombardia e con l’Accademia della Scala, azioni e programmi che sicuramente ci stimolano verso un analogo impegno.
 
Ciò che conta, dice il Governatore, in ogni caso non è la visibilità ma la concretezza dei progetti ed è perciò ancora più importante, perché gli stessi possano essere efficaci, sentire e capire i bisogni della gente, formarsi delle idee chiare e quindi, solo allora, cercare di essere capaci ed impegnarsi per realizzarle.
 
Il Rotary non è un prodotto ma un’idea e la progettualità è il primo obiettivo che ogni rotariano deve perseguire, i finanziamenti, se l’idea è vincente, arriveranno.
 
Se è vero quindi che la pandemia ha messo a dura prova i Club, questi hanno comunque saputo in gran parte reagire, “riposizionandosi” nella loro strategia, abbandonando i progetti che richiedevano per la loro realizzazione una presenza fisica imprescindibile e dirottando le loro energie in una cooperazione con le numerose e prestigiose Università presenti sul nostro territorio, in modo da trasformare la forza fisica in forza intellettuale.
 
Una vicinanza necessaria, ad esempio, che il Rotary è in grado di offrire, è quella che riguarda il supporto psicologico ai ragazzi delle scuole secondarie, afflitti da diverse problematiche tra cui forse la più grave è quella dell’alcolismo.
 
Pensare in grande, dice il Governatore, può sembrare costituire eccessivo ottimismo ... forse ... ma noi rotariani non dobbiamo temere di farlo.
 
Il Governatore ha saputo catalizzare l’attenzione dei Soci per quasi due ore e questo ritengo costituisca una prova, più che un semplice indizio, dello spessore umano e culturale del suo intervento.
 
Noi del Milano Castello vogliamo esserci, aspiriamo tutti ad essere attori di questa rappresentazione di nobile umanità che è il Rotary e più mi confronto con ognuno di Voi ... più me ne convinco.
 
Marco Loro