PASSAGGIO DELLE CONSEGNE
Fra Marco Loro e Pietro Castelli
Il contesto è lo stesso di quando Marco Loro ha iniziato la sua presidenza. Siamo al Martini di Corso Venezia, dove, l’anno scorso, Guido Motti gli ha passato il testimone.
La serata è emozionante, non solo perché si tratta del passaggio delle consegne, che è uno dei momenti più significativi dell’anno rotariano, ma anche perché l’incontro è, come si dice ora …“in presenza”. Questo modo di dire, “in presenza“,  sembra un’inutile specificazione, trattandosi di una riunione in conviviale, ma non è così, oggi questa precisazione è piena di significato perché rappresenta la contrapposizione al  distanziamento sociale. Incontrarsi “in presenza” assume dunque un valore premiale, quello del superamento delle difficoltà, del ritorno a una normalità persa e ricercata che solo oggi apprezziamo nel suo significato più esteso.
Ma torniamo alla serata. Al tavolo della presidenza, oltre a Marco Loro e alle sue due figlie, che orgogliosamente controllano la platea, c’è Pietro Castelli, pronto a ricevere per la seconda volta il collare presidenziale. Al suo fianco c’è anche Raffaele Jacoel che,  come Presidente Incoming, “prende le misure” per l’anno rotariano 2022/2023.
La serata ha inizio e, salutate le bandiere, il presidente uscente prende la parola per ricordare i principali momenti del proprio anno. Lo fa però attraverso un lungo elenco di ringraziamenti ai soci, corredato dalla consegna di targhe contenenti la descrizione dei meriti riconosciuti. Tra questi riconoscimenti segnalo quello a Fabiola Minoletti per il service antigraffiti e quello a Craig Sause, indicato come socio più operoso dell’anno.
I ringraziamenti comunque sono veramente tanti, c’è n’è per tutti. È subito evidente che Marco ha voluto applicare anche alla serata di chiusura la stessa linea adottata sin dall’inizio, spostando i riflettori sui soci, come protagonisti del suo anno. Devo dire che ho particolarmente apprezzato questa impostazione, volutamente umile e discreta, anche se solo parzialmente rispondente alla realtà. Marco Loro infatti è stato, a giudizio mio e penso di tutti, una vera guida
per il Club, un ottimo regista dell’anno rotariano 2020/2021. Un regista pacato, ma sempre attento ad ogni scena del suo film.
Anche la sera del passaggio delle consegne ci ha lasciato delle immagini stupende che fanno parte di questo film. Voglio ricordare, in particolare, il momento in cui i nuovi soci, quelli entrati nell’anno di Marco, sono stati invitati ad  alzarsi in piedi per ricevere l’applauso dell’intero club;  ma anche lo sguardo incredulo e commosso di Pino Sorbini mente ritira la Paul Harris, meritato riconoscimento per il grande impegno profuso negli anni con i service del banco alimentare e del banco farmaceutico.
Anche se ritualmente previsto, è sfuggito invece al controllo emotivo di Marco il momento dei ringraziamenti a lui rivolti dal Consiglio Direttivo. Si è imbarazzato e commosso. La consegna del regalo, un binocolo per la sua passione marinara, è stata preceduta dalla lettura di una composizione poetica di Pietro Castelli che nelle rime finali ha procurato anche un divertito sorriso sul volto dei presenti.
Mentre la serata va via veloce, tra le ritrovate chiacchiere a tavola, siamo già al grande momento, quello di Pietro, di nuovo Presidente, che, nonostante la sua decennale esperienza rotariana - che nessuno può mettere in discussione, essendo come Nicola Bonuomo uno dei fondatori del Club Milano Castello - controlla a fatica l’emozione nel ricevere di nuovo collare e spilla.
Siamo però tra amici ed è tutto piacevolmente normale. Questo è il sentimento che circola in sala e si percepisce chiaramente. 
Eccoci nel nuovo anno, quello di Pietro Castelli, tutti pronti a proseguire il lavoro fatto da Marco e a incominciarne altro. 
Pietro non perde tempo, così, pochi istanti dopo il brindisi, annuncia già la prima riunione del consiglio direttivo. Si riparte dal discorso programmatico… “in presenza”, al Westin Palace. 
Bene così! 
Buon anno rotariano a tutti.
Luca Faotto