RELATORE:  MONSIGNOR DON MAURO LONGHI
 
Il Rotary Club Milano Castello si sta sempre più abituando a trascorrere i propri momenti conviviali su ZOOM, la piattaforma web per le video riunioni online che, si spera momentaneamente, ha sostituito il Westin Palace di Piazza della Repubblica, segno di adattamento, certamente, ma soprattutto di un cambiamento sociale e culturale in divenire.
 
Il Mondo è cambiato e continuerà a cambiare anche nei prossimi mesi, tanto che difficilmente ritroveremo quello che abbiamo conosciuto sino a tutto il 2019, ma soprattutto muterà il nostro modo di pensare e quindi di agire, anche se quest’ultimo cambiamento, per quanto profondo e duraturo possa essere, non necessariamente sarà negativo.
 
In questo momento di trasformazione, quando non di vera e propria metamorfosi, vi sono peraltro situazioni, pensieri e stati d’animo immutabili, che così è dato confidare rimarranno anche in futuro.
 
Il periodo porta a privilegiarne una tra di esse, ovvero la Fede nel “nostro” Signore e Creatore e dobbiamo ringraziare il Presidente Guido Motti e i Past President Craig Sause e Mario Dufour non solo per avercelo ricordato, attraverso l’invito e la partecipazione alla conviviale digitale di Monsignor Mauro Longhi, ma anche e soprattutto per aver privilegiato, a dispetto di ogni convincimento personale e diversamente da quanto ritenuto e fatto da altri Club, seppur in modo meritevole e scientificamente valido, ciò che avrebbe lenito i nostri cuori e non solo cercato di preservare il nostro stato generale di salute biologica.
9 aprile 2020
RELATORE:  MONSIGNOR DON MAURO LONGHI
 
Il Rotary Club Milano Castello si sta sempre più abituando a trascorrere i propri momenti conviviali su ZOOM, la piattaforma web per le video riunioni online che, si spera momentaneamente, ha sostituito il Westin Palace di Piazza della Repubblica, segno di adattamento, certamente, ma soprattutto di un cambiamento sociale e culturale in divenire.
 
Il Mondo è cambiato e continuerà a cambiare anche nei prossimi mesi, tanto che difficilmente ritroveremo quello che abbiamo conosciuto sino a tutto il 2019, ma soprattutto muterà il nostro modo di pensare e quindi di agire, anche se quest’ultimo cambiamento, per quanto profondo e duraturo possa essere, non necessariamente sarà negativo.
 
In questo momento di trasformazione, quando non di vera e propria metamorfosi, vi sono peraltro situazioni, pensieri e stati d’animo immutabili, che così è dato confidare rimarranno anche in futuro.
 
Il periodo porta a privilegiarne una tra di esse, ovvero la Fede nel “nostro” Signore e Creatore e dobbiamo ringraziare il Presidente Guido Motti e i Past President Craig Sause e Mario Dufour non solo per avercelo ricordato, attraverso l’invito e la partecipazione alla conviviale digitale di Monsignor Mauro Longhi, ma anche e soprattutto per aver privilegiato, a dispetto di ogni convincimento personale e diversamente da quanto ritenuto e fatto da altri Club, seppur in modo meritevole e scientificamente valido, ciò che avrebbe lenito i nostri cuori e non solo cercato di preservare il nostro stato generale di salute biologica.
Monsignor Longhi ha già testimoniato al RC Milano Castello, in diverse conviviali, il proprio vissuto professionale di uomo e di religioso, nonché celebrato funzioni eucaristiche in cui ha offerto il proprio qualificato apporto e supporto spirituale, ma forse non tutti i Soci sanno che si tratta di un top manager ed economista, laureatosi alla Bocconi di Milano, che dopo aver ricoperto importanti incarichi nel consiglio di amministrazione dell'Association for Cultural Interchange di New York e della Foundation Belmont di Bernache è ora “pastore di anime” all’interno dell’Opus Dei, con il preciso compito di portare il messaggio evangelico in mezzo ai professionisti, ai banchieri e agli operatori di Borsa.
 
Una presenza, quindi, di grande spessore la Sua ... di eccellenza ... e vorrà Monsignore perdonare, così come lo vorranno anche coloro che hanno partecipato alla conviviale, se questo scrivano non sarà in grado di riassumere, come si converrebbe, i pensieri condivisi.
 
Le parole di Monsignor Longhi sono forti, capaci di scuotere, ancorché espresse con voce pacata, ma questo non perché originate da molti anni di studi teologici, da molte notti insonni di riflessione e lettura delle Sacre Scritture, bensì perché provenienti da chi ha ricevuto una speciale chiamata ... anzi ... LA CHIAMATA per eccellenza.
 
E così è stato che il nostro Club, a differenza che in tutti i suoi anni precedenti, in cui si trovava disperso tra i più svariati luoghi di villeggiatura, è rimasto unito ... con l’obiettivo di percorrere, mano nella mano, videocamera con videocamera, un tratto di quel cammino spirituale che contraddistingue la Pasqua, di condividere il pensiero della morte e della resurrezione di nostro Signore Gesù.
 
Le parole di Monsignor Longhi sono parole di speranza, non di rassegnazione, di forza, non di debolezza ... ciò in generale ma anche in particolare, ovvero nei confronti di questa minaccia invisibile, di questo portatore di sofferenza e di morte che è il covid-19.
 
Ecco che la clausura forzata diventa così un’occasione ... per individuare le priorità, per riflettere sul nostro modo di essere e di agire, per riscoprire determinati valori ... in una parola ... per migliorarci.
 
Quando usciremo dalle nostre case dovremo essere degli uomini migliori rispetto a quando vi ci siamo rifugiati, questo è l’auspicio di Monsignor Longhi, solo questo onorerà tutti coloro che sono morti a causa del virus ... familiari, conoscenti o estranei che siano.
 
La sofferenza e il sacrificio possono essere sì percepite come la fine di un percorso, come il termine di un’esperienza, ma anche come un inizio.
Rammenta Monsignore che lo stesso periodo pasquale rappresenta testimonianza di questo principio, perché non può esservi nessuna resurrezione se prima non vi è stata alcuna esperienza di morte.
 
Credere è questo, tanto semplice quanto complicato ... e a chi chiede a Monsignor Longhi che cosa sia la Fede o come si possa raggiungere la Fede ... la Sua risposta è disarmante quanto priva di tentennamenti ... perché per comprendere e vivere la Fede occorre “solo” aprire il proprio cuore, prima che non gli occhi e la mente.
Le Sacre Scritture ricordano continuamente questo concetto, richiamano ripetutamente il valore e la forza della semplicità, il rischio e la sofferenza insita nelle sofisticate costruzioni culturali e intellettuali, basti pensare allo status sociale e culturale di colui che tra i Discepoli viene, superficialmente, ricordato solo come un traditore, ma che in verità soffrì più di tutti a motivo della sua Fede e, soprattutto, ricoprì il ruolo più gravoso, fondamentale e imprescindibile per l’affermazione della volontà dell’Onnipotente.
 
Apriamo quindi il nostro cuore, questo è il consiglio e l’invito di Monsignor Longhi, non cerchiamo di incastonare ogni cosa in rigidi schemi culturali e intellettuali, agiamo e pensiamo con umiltà e modestia, senza sentirci migliori di chi ha meno o sa meno di noi ... sinteticamente ... comportiamoci come dei veri rotariani, perché i principi del Rotary non sono molto diversi da quelli della Religione Cattolica.
 
La ricerca dell’amicizia e quella dell’amore fraterno non sono tra loro obiettivi o concetti confliggenti ... anzi semmai il contrario ... ed è su quest’ultima riflessione che vi lascio con la Benedizione che Monsignor Longhi ci ha dato in chiusura di conviviale ... a chi era presente così come a chi non lo era.
 
Buona Pasqua a tutti.
Marco Loro