Martedì 25 ottobre all’ hotel NH President di Largo Augusto abbiamo dato vita ad un Interclub con i nostri amici dell’Arco della Pace. Un’occasione sempre importante e da ripetere per andare oltre la cerchia ristretta delle conoscenze, costruire relazioni e porre le premesse per realizzare nuovi progetti insieme.
Ospite della serata è stato l’ing. Giuseppe Corcione, da molti definito il Guru del motore elettrico. Un uomo che sa osare, pensare in grande e raccogliere le sfide mettendo da parte i tanti buoni motivi per non fare e non rischiare, preferendo la tranquillità al sogno.
L’ing. Corcione è fondatore e CEO di Reinova, azienda fondata nel 2020 per divenire un hub di innovazione tecnologica con l’obiettivo di diffondere su larga scala l’elettrificazione e aprire al mondo una mobilità sostenibile.
Chi si aspettava una presentazione noiosa, infarcita di tecnicismi che avrebbero sicuramente esaltato gli ingegneri, lasciando nella più completa desolazione il sempre numeroso gruppo degli avvocati, è rimasto deluso.
La relazione è stata coinvolgente e gli spunti di riflessione – a volte con tratti pedagogici - sono stati numerosi e di attualità.
Il carattere adrenalinico del nostro ospite lo si poteva di certo già intuire, ma la prima slide ha fugato ogni dubbio: “Quando una gara è fissata non puoi più spostarla. O sei pronto per vincere o puoi solo perdere”.
La gara è il Progresso e il confronto delle due foto nella seconda slide della presentazione ne sono la sua esemplificazione: l’immagine di New York nel 1900 ci mostra una città dove il traffico cittadino vede la totale prevalenza di carrozze trainate da cavalli ed una sola auto, oggetto tecnologico straordinario e raro a quel tempo, mentre nel 1913 nella medesima strada circolano solo macchine con motore endotermico e nella bolgia automobilistica intravediamo un solo cavallo superstite destinato ancora al traino.
Le due immagini sono l’inarrestabilità del Cambiamento.
Su questo tema il nostro relatore ha voluto essere chiaro: “ogni cambiamento porta con sé nuove regole, nuove decisioni, nuove responsabilità e scelte! Non esiste progresso e non può esserci cambiamento se non ci affidiamo alla creatività, al coraggio di rischiare e non ultimo all’impegno.”
Tutte questi profili devono conciliarsi con la realtà e se pensiamo al nostro paese non possiamo non vedere le forti criticità. La burocrazia è un nemico ramificato sul territorio mentre la classe dirigente di oggi teme la generazione che la segue, non ne apprezza le qualità perché il serbatoio di nuove idee ed energie che esprime sono una minaccia al prestigio e al potere acquisito. La fuga dei “cervelli” è una quotidiana realtà. Il nostro paese ricco di risorse e dotato di eccellenze sembra come paralizzato, schiavo di una mentalità che non premia e che ci fa perdere posizioni nella graduatoria mondiale.
Davanti a questi foschi scenari dobbiamo essere consapevoli di essere di fronte alla più grande rivoluzione industriale, energetica e sociale che il genere umano abbia mai conosciuto. E’ necessario buttare dietro di noi il vecchio per sostituirlo con una nuova visione e una chiara politica industriale, che sappia essere di supporto alla formazione e all’inserimento nel mondo del lavoro di nuove professionalità per supportare l’innovazione tecnologica, soprattutto nel settore dell’elettronica e del software, nello sviluppo di batterie e nell’impiego dell’idrogeno.
La volontà di cambiamento nel paese inizia con le Istituzioni che devono intervenire in molteplici settori a partire dal mondo universitario, dove occorre conciliare la domanda di laureati con l’offerta, per concludersi con l’indispensabile sostegno delle Associazioni degli industriali.
Siamo alle soglie di una rivoluzione della mobilità. Possiamo subirla passivamente e soccombere, oppure moltiplicare gli sforzi per cavalcarla e diventarne protagonisti. La mobilità nel futuro sarà sostenibile, condivisa, connessa, sicura. Un concetto di mobilità a tutto campo dove i prodotti ed i servizi di trasporto devono essere in grado di rispondere ai bisogni, alle abitudini e alle preferenze dei consumatori. La mobilità del futuro sarà più facile, più flessibile e soprattutto individuale.
Il Progresso non si può fermare e ancor di più non si possono arrestare le priorità economiche e i bisogni della gente qualunque essi siano, provocati o sorti spontaneamente.
Il passaggio dalla propulsione endotermica a quella elettrica è inevitabile perché quest’ultima ha un’altissima efficienza, abbatte il rumore delle vibrazioni e diminuisce le emissioni nell’atmosfera.
Certo non esiste una fonte di energia che sia pulita al cento per cento ma possiamo ben dire che la soluzione elettrica è la soluzione migliore nelle città e negli spostamenti brevi.
Al termine del dibattito, troppo breve per soddisfare tutte le curiosità che ha generato la relazione, non possiamo che ringraziare l’ing. Corcione perché la sua passione, la sua lucidità nonché la sua determinazione nel percorrere nuove strade che ci aprono la porta alla concreta speranza in un mondo migliore.
Gli auguriamo tanta fortuna, fiduciosi che l’Italia con tutti i suoi limiti ma anche i suoi pregi e il suo orgoglio possa dargli l’opportunità di esprimere al meglio le sue qualità.
Roberto Ferrari