DOTT. RICARDO BETTIGA
Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza
 
Il relatore intervenuto durante la Conviviale tenutasi c/o il Westin Palace è il Dott. Riccardo Bettiga, Garante per la Tutela dei minori e delle fragilità per la Regione Lombardia, psicologo psicoterapeuta, già presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia e consigliere del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi dal 2014 al 2019, docente presso l’Università degli Studi di Pavia (docente di Etica e Deontologia della Professione di Psicologo e Psicologia Clinica.
 
Si tratta dell’unico Garante della Regione Lombardia con formazione in Psicologia laddove la maggioranza dei Garanti è laureato in Giurisprudenza.
 
L’aumento della Ludopatia tra i giovani rispetto al passato è dovuto in larga parte ai nuovi strumenti (app e siti on-line) che permettono di spendere soldi “virtuali” con una limitata/azzerata consapevolezza delle conseguenze da parte dei giovani spesso con grandi carenze in termini di educazione economica/finanziaria.
I cd. “Hikikomori” (“stare in disparte” in giapponese, ndr) sono invece quei giovani che volontariamente si isolano socialmente: il nome è giapponese perché il fenomeno è stato modellizzato per la prima volta da medici giapponesi.
 
Si considera hikikomori chi si circoscrive all’interno di una stanza di casa per almeno 6 mesi rinunciando alla socialità, alla relazione con l’altro. Solitamente questa condizione porta i soggetti a non ammettere la paura che li spinge al ritiro sociale ma si dichiarano orgogliosi della loro condizione. Genericamente parlando, i ragazzi di oggi si dimostrano più fragili rispetto alle generazioni precedenti e sono meno interessati alle relazioni cd. orizzontali (relazioni che si sviluppano tra pari, nel caso di specie tra ragazzi della medesima età, ndr).
 
Nel 90% dei casi di ritiro sociale i ragazzi presentano una funzione paterna assente ed una funzione materna iperprotettiva (non sempre le funzioni corrispondono a quelle biologiche di uomo/donna dove l’uomo ha ormai perso la funzione più rigida di educatore) e si tratta quasi sempre di primogeniti. I figli, dunque, spaventati dal mondo e iperprotetti, sviluppano ansia ed attacchi di panico.
 
I genitori da una parte non sono propensi a lasciare i figli uscire in contesti non strutturati e protetti (diversi, cioè da scuole, attività sportive, ecc., ndr) e i figli, mancando il confronto con i propri pari in contesti non strutturati e protetti, sviluppano frustrazione e senso di sconfitta. In queste condizioni può svilupparsi il “freezing” emotivo in cui i giovani paiono robotizzati rinunciando alle emozioni positiva per protezioni verso quelle negative.
I genitori spesso iniziano a chiedere sostegno solo dopo periodi piuttosto lunghi dall’inizio del ritiro sociale, solitamente 1-1,5 anni.
 
Il Covid a differenza di quanto si creda non ha aggravato la situazione epidemiologica, creando disagi solo limitati ai momenti di restrizioni sociali imposti per legge. Si registrano aumenti qualitativi con disturbi alimentari che ricadono sempre nella sfera del controllo.
 
Si è sdoganato per le nuove generazioni l’andare dallo psicologo a parlare dei propri disagi.
 
Un altro fenomeno, oltre a quello della dispersione scolastica comunemente conosciuto (il giovane che, cioè, abbandona gli studi),  è quello della “dispersione implicita” vale a dire i giovani che terminano gli studi ma non hanno ambizioni lavorative non mettendo sostanzialmente a frutto i titoli di studio acquisiti.
Spesso i giovani presentano i cd. “pensieri magici” vale a dire fantasie relative ad un’altra idea di sé rispetto a quella reale: anche la ludopatia può essere collegata a questo fenomeno in quanto si gioca per diventare ricchi e risolvere i propri problemi.
 
Per quanto concerne il fenomeno degli hikikomori vi è molto sommerso, i dati sono più alti di quelli ufficiali.
 
La ludopatia può portare inconsapevolmente per una scarsa educazione finanziaria ad una spirale di debito.
 
Un altro aspetto che il nostro ospite ha riscontrato nel lavorare coi giovani nelle scuole è quello relativo alla scarsa consapevolezza dei propri diritto collegata all’apatia e alla mancanza di reazione nei confronti delle ingiustizie.
 
Spesso i giovani non riescono a configurare le conseguenze delle proprie azioni e questo è chiaro anche nel fenomeno della ludopatia.
 
L’insicurezza e l’incoscienza porteranno le nuove generazioni ad una mancanza generale di leadership costringendo le aziende a pensare nuovi paradigmi “leadershipless”.
 
 Giacomo Sacco