Avv. Marco Loro
 
A nove anni di distanza dalla sua relazione sul reato di stalking, questa volta Marco Loro ci intrattiene sulla recente riforma della giustizia.
Il titolo della serata è “luci ed ombre della riforma Cartabia”.
La relazione di Marco è accompagnata da slide che illustrano gli aspetti salienti della Riforma. L'argomento è "tecnico" ma Marco lo tratta con un approccio sociologico, rendendo così il tema della serata più accessibile all’intera platea degli ascoltatori.
L’incipit di Marco è concettuale e muove da un parallelismo con il Rotary. Nel Rotary, per valutare la coerenza del comportamento del socio con gli obiettivi rotariani, si fa ricorso alle quattro domande: “Ciò che faccio e dico...” Analogamente nel diritto, adottando un approccio sociologico (la sociologia del diritto studia l’interazione del diritto con la società), si può valutare la rispondenza delle norme introdotte dal Legislatore con gli obiettivi da raggiungere.    
Tale parallelismo orienta l’analisi di Marco.
La Riforma si inquadra nel PNRR, il documento strategico che il Governo italiano ha predisposto per accedere ai fondi europei del programma Next generation EU.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede, tra l’altro, di porre rimedio ad una delle questioni più critiche del Belpaese, ormai nel mirino dell’Unione Europea: la durata dei procedimenti giudiziari.
In effetti, la durata dei processi italiani non ha eguali in Europa. Si tratta purtroppo di un record negativo, sul quale la Riforma “Cartabia” interviene a gamba tesa con significativi cambiamenti sia in ambito civile che penale.
Dall’analisi delle novità normative introdotte si rileva che la primaria ricerca del Legislatore è quella di ridurre l’impegno del sistema giudiziario. Sì, perchè l’attuale carico dei processi influisce in modo determinante sull'efficienza del sistema giustizia.
La Riforma persegue dunque la principale finalità di ridurre tale carico, ponendo in campo molte misure che, invero, al momento creano più perplessità che soddisfazione negli Avvocati e nei Magistrati. Il rischio infatti è che la ricercata giustizia rapida (reclamata da un'Europa tanto divisa quanto determinata ad omologare regole e procedure), si traduca in un sistema monco, mutilato dei fondamentali contenuti e delle garanzie propri della nostra tradizione giuridica.
A fine serata, dopo i molti interventi, sono più le ombre che luci della Riforma. L’efficienza e la rapidità della giustizia sembra, infatti maggiormente ricercata attraverso la riduzione delle funzioni, piuttosto che mediante l’incremento delle qualità.
Staremo a vedere, ma a questo punto bisogna almeno augurarsi che i denari del PNRR arrivino; dopo eventualmente qualcosa si potrà correggere.
Un doveroso ringraziamento a Marco Loro, per la sua bella relazione e per l’interessante dibattito che ha determinato. Come avvocato e amico, desidero anche congratularmi con lui, per aver saputo trasferire il suo amore per il diritto alla figlia Simona, appena laureatasi in giurisprudenza con 110 e lode.
 
Bravo Marco e brava Simona!