Nonostante conoscessi le fellowship del Rotary International, per averne frequentate alcune e per essere membro da molti anni di quella più importante, numericamente parlando, nonché meglio radicata in tutti i Paesi del mondo, vale a dire la “International Yachting Fellowship of Rotarians”, in acronimo IYFR, la relazione del “nostro” Cesare Parazzi mi ha stupito ... perché ... per la prima volta mi ha fatto comprendere la vastità delle opportunità ... ma non solo.
 
Prima di entrare nel merito, però, devo riconoscere a Cesare e quindi complimentarmi con Lui per la competenza e la maestria che ha dimostrato nel corso della sua relazione, perché non solo dati, informazioni e consigli ci ha dispensato, per quanto anche questi utilissimi, Cesare ci ha trasmesso una passione e, soprattutto, ci ha fatto scoprire e comprendere che il Rotary è molto di più di quello che noi vediamo nel corso della nostra vita di Club.
 
Quando si dice o si legge nei vari manuali e documenti del Rotary International che “il Rotary connette il mondo”, parallelo non potrebbe essere più appropriato che quello riguardante le sue fellowship.
Cesare ha avuto modo nella sua vita professionale, ma non solo, di viaggiare spesso per il mondo, di visitare, lavorare o soggiornare in Paesi lontanissimi per distanza e per cultura dal nostro ... ed è proprio lì che Lui ha scoperto l’importanza delle fellowship; non solo quale modalità o strumento per essere d’aiuto al prossimo, per fare service, ma anche quale occasione per integrarsi, per fare amicizia o per impegnare il tempo.
E le attività che si possono fare all’interno delle fellowship sono veramente tante, così tante che rimando alle slides di Cesare, allegate al bollettino, così che tutti voi possiate goderne in termini di sapere e di stimolo.
 
Certamente non credo di poter fedelmente riportare e sintetizzare la relazione di Cesare, quello che posso provare a fare è cercare di ricordare e quindi rammentare a chi legge alcune delle informazioni e curiosità che il Relatore ha illustrato con estrema competenza e modestia.
 
Cosa sono le fellowship? Sono gruppi di individui che si connettono a livello internazionale per esplorare interessi comuni.
 
Questa definizione contiene già in sé tutti gli elementi essenziali di questo fenomeno: persone che si incontrano sia fisicamente che via internet a livello globale e che condividono un comune interesse ... e possiamo affermare senza ombra di dubbio che si tratta di interessi tra i più svariati ... potendosi tratta di un hobby o di un’attività ricreativa ... di uno sport ... di un interesse culturale ... di una determinata professionalità ... di una determinata attività lavorativa.
 
Le fellowship possono unire anche nel segno del solo volontariato, come svolgimento di un determinato servizio a beneficio della comunità, ovvero come realizzazione di attività che perseguono gli obiettivi del Rotary.
 
I Circoli Rotary (Fellowship e Action Group) sono regolati dall’articolo 42 del “Code of policies”, una norma che ne definisce l’organizzazione, la struttura e le regole di comportamento e si suddividono principalmente in due categorie:
 
Rotary Fellowship che sviluppano interessi comuni (hobby, sport, etc.);
 
Rotarian Action Group che sviluppano progetti di servizio e volontariato.
 
Le attività dei Circoli Rotary sono svolte indipendentemente dal Rotary International ma assolutamente in armonia con le sue regole e finalità.
Si può ragionevolmente paragonare detti Circoli a delle Associazioni che hanno una loro autonomia giuridica e delle loro specifiche attività e responsabilità, ma che partecipano alle finalità del Rotary International.
 
Sono associazioni presenti alle Convention annuali del Rotary International, in allegato al bollettino trovate il documento realizzato da IYFR presentato al Presidente Internazionale e le attività da esse svolte sono spesso riportate nel bollettino di ogni Distretto; una curiosità-notizia ... il Rotary International dedica alle sue fellowship il mese di giugno e le celebra nel periodo con diverse iniziative nelle quali tutti, anche i non rotariani, possono partecipare.
 
Le Fellowship devono avere uno statuto che ne regoli le attività e disciplini l’elezione del suo comitato esecutivo, composto normalmente da almeno tre membri (generalmente Presidente, Segretario e Tesoriere), i quali debbono essere necessariamente dei rotariani.
 
Gli altri membri delle Fellowship, invece, possono essere non rotariani ed è proprio questo l’aspetto più particolare e interessante ... perché accogliendo non rotariani nella Fellowship si amplia la possibilità di creare nuove amicizie, di far conoscere il Rotary e le sue finalità e di accrescerne le fila.
 
Anche per le Fellowship valgono le regole dei Club del Rotary per quanto riguarda la regolarità e continuità delle riunioni, la redazione e pubblicazione di un bollettino riguardante le suddette e i service (in allegato provato un bollettino del IYFR) e la realizzazione e aggiornamento di un sito internet che fornisca non solo i dati e le informazioni sull’attività ed organizzazione della fellowship ma anche stimoli i non rotariani a parteciparvi.
 
Si tratta di documentazione, soprattutto quella reperibile sul sito internet, infatti, che ha lo scopo e le caratteristiche necessarie per incoraggiare, attrarre e rendere il più agevole e piacevole possibile i contatti con tutti i rotariani e così anche con coloro che non conoscono questa realtà.
 
Un altro aspetto peculiare dei Circoli Rotary è quello di Riunire la singola diversità, o per meglio dire esaltare ciò che distingue i loro membri da tutti gli altri rotariani; mentre, ad esempio, nei Club Rotary si privilegia la diversità, cercando di accomunare soci appartenenti alle più diverse professioni, nei Circoli Rotary si privilegia l’omogeneità.
 
I membri dei Circoli Rotary sono prioritariamente se non esclusivamente persone che hanno un determinato interesse comune ... o che svolgono una determinata professione ... o praticano un determinato sport.
 
Se si intende costituire una Fellowship di golfisti, ad esempio, occorrerà ricercare i soci che praticano quello sport e che appartengono a diversi Club, sia nell’ambito del proprio Distretto che in altri Distretti, anzi preferibilmente a livello internazionale e quindi presso Club di altri Paesi.
 
“Questo naturalmente condiziona il tipo di attività e di servizio svolto .. anche se non è sempre così; un esempio potrebbe essere quello della Fellowship degli architetti, che sviluppando un progetto di riqualificazione di una piazza utilizza la specifica competenza dei suoi membri, per l’effetto risultando privilegiata e valorizzata l’omogeneità del gruppo di lavoro.
 
Per converso laddove un Club abbia posto quale obiettivo della propria attività di service quello della realizzazione di un ospedale in Africa, ad essere valorizzata risulta l’eterogeneità dei suoi membri, perché per un simile progetto devono necessariamente essere attivate molteplici e diverse competenze, servono professionalità differenti, occorre procedere in modo interdisciplinare, quindi utilizzando le distinte esperienze e competenze dei Soci, quali a titolo esemplificativo quelle ingegneristiche, logistiche, finanziarie, giuridiche e sanitarie.”
 
Cesare ha fornito diversi esempi e informazioni statistiche che cerco faticosamente di sintetizzare, come riportate nell’annual report del 2018-2019.
In quegli anni erano presenti 80 fellowship con 61.241 membri complessivi, distribuite in più di 150 nazioni e con una dimensione media di ciascuna fellowship di circa 828 membri.
 
Il costo medio d’iscrizione ad una Fellowship è generalmente fissato in una quota annua di 23 U.S.$ ... ma 40 di queste non fanno pagare nulla per l’iscrizione.
Per quanto concerne l’Italia, a titolo esemplificativo, nella Fellowship dei Gourmet, di cui Cesare è Presidente, non viene richiesta alcuna quota di iscrizione mentre per quanto concerne la Fellowship IYFR di cui faccio parte l’iscrizione varia a seconda della Flotta dai 30€ ai 50€.
 
Poi vi sono altre forme di finanziamento o autofinanziamento ... ad esempio nella Fellowship dei Gourmet per finanziare le azioni di servizio, al termine della cena, il Presidente chiede L’obolo del coccodrillo che consiste in un’offerta di denaro di importo libero ... e come racconta Cesare ... in genere i soci, dopo aver pranzato non indegnamente, si sentono molto propensi a donare.
 
Le donazioni o comunque i soldi raccolti dalle varie fellowship vengono poi destinati alla realizzazione di service locali o anche nazionali o internazionali, a seconda delle diverse situazioni, nel rispetto dei principi e delle finalità, quindi nell’ambito delle diverse aree tematiche e linee guida dettate dal Rotary International.
 
In totale, nel periodo di riferimento, le Fellowships hanno destinato ai loro service, complessivamente, 519.037 U.S.$.
 
Questi numeri dimostrano che il fenomeno delle Fellowship è rilevante e coinvolge un vasto numero di persone, così come molteplici sono le aree di interesse e quindi le occasioni per iniziare a farne parte.
 
Il nostro Relatore è quindi passato ad illustrare le caratteristiche e finalità dei Rotary Action Groups, personalmente meno conosciuti delle Fellowship.
 
Queste Associazioni promuovono e sviluppano azioni di volontariato e, oltre a propri progetti, supportano i Club per sviluppare le priorità strategiche del Rotary, ciò attraverso la ricerca di Partners, finanziamenti e altre risorse ... un ausilio importante soprattutto per il conseguimento dei grants; le stesse svolgono anche un importante monitoraggio dello sviluppo dei progetti nonché un’attività di valutazione finale degli stessi.
 
Anche nel caso dei Rotary Action Groups, i dati dell’annual report 2018-2019 sono rilevanti, attesa presenza di 25 Action Groups con 27.611 membri distribuiti in più di 140 nazioni, con una dimensione media di 588 membri e una raccolta totale di 890.000 U.S.$ utilizzati per finanziare 1.642 progetti.
 
La maggior parte degli Action Group (13 su 25) riguarda la lotta alle malattie, 3 la promozione della pace e le altre di contenuto assistenziale vario.
Cesare ha conclusa la propria relazione con l’invito a sperimentare questa forma di associazionismo e sulla base dei contenuti e del numero degli interventi ritengo che tale invito sia stato raccolto con entusiasmo.
 
È stato un piacere, inoltre, scoprire che diversi Soci sono o sono stati dei “mariner” ... cioè soci delle Fellowship dello Yachting, come Adriano Anderloni e Massimo Borioli, oltre al sottoscritto, il quale ultimo ha anche prospettato la possibilità degli amanti del mare a partecipare alla costituzione di una nuova Flotta, come è in auge di alcune vecchi lupi di mare dello IYFR.
Sintomatico dell’interesse è fra tutti il quesito di Guido Motti ... su come poter fare per iscriversi ad una fellowship ... quesito che è stato riscontrato con estrema puntualità e completezza dal relatore.
 
In sintesi ... se la Fellowship già esiste ... basta visitare il sito Internet e trovare le modalità di adesione ... se si intende invece crearne una nuova con sede in Italia ... occorre che la stessa sia comunque esistente a livello internazionale ed è necessario, analogamente a quanto previsto per la costituzione di un Club del Rotary ... riunire almeno 20 nuovi soci e sottoporre il progetto al responsabile internazionale della Fellowship.
 
Più complesso (ma non impossibile) è costituire una Fellowship ex novo, per la cui finalità occorre trovare appassionati a quel nuovo tema in almeno 5 nazioni. Sul sito del Rotary rotaryfellowships@rotary.org si possono trovare tutte le informazioni necessarie al riguardo.
 
Una serata, concludendo, estremamente piacevole e interessante, diretta dal “nostro” Cesare in modo impeccabile ... che ha colto nel segno.
 
Una lezione su quanto si può trovare nel Rotary ... oltre che di utile per il nostro prossimo ... anche di piacevole per noi stessi.
 
Grazie Cesare