IL RESTAURO DELLE DUE TAVOLETTE DI CARLO CRIVELLI DEL CASTELLO ED IL LORO RIALLESTIMENTO
Dott.ssa Roberta Grazioli
 
Alla nostra conviviale di giovedì scorso abbiamo avuto il piacere di avere ospite e relatrice la Dott.ssa Roberta Grazioli, colei che, su incarico del Castello Sforzesco di Milano e con il nostro supporto, ha effettuato il pregevole restauro delle due tavolette quattrocentesche di Carlo Crivelli: San Giovanni Evangelista e San Bartolomeo.
Inutile nascondere l’orgoglio per questa importante iniziativa, cominciata l’anno passato e completata nel mio anno.
Il merito va principalmente al nostro socio Enrico Bombelli, che da ben trentaquattro anni mantiene attivo il nostro sostegno alla cultura, attraverso significativi service in favore del Castello Sforzesco.
Al tavolo della presidenza, ospite del Club, anche la Dott.ssa Francesca Tasso, attuale responsabile dell’area museale del Castello. Seduto al suo fianco il nostro socio onorario Claudio Salsi.   
Ad introdurre la relatrice è proprio la Dott.ssa Tasso, che fa subito comprendere come l’attività del restauratore di opere d’arte sia applicazione di molteplici conoscenze, concernenti ormai svariati ambiti della scienza. La solida preparazione, la maestria artigianale e la tecnologia sono il connubio indispensabile per un’attività tecnicamente complessa e carica di responsabilità.
Riporto qui di seguito quanto specificato dalla stessa Dott.ssa Grazioli.   
Le due piccole tavolette di Carlo Crivelli – San Bartolomeo e San Giovanni Evangelista – appartengono allo smembrato Polittico Fesch o Erikson eseguito da Carlo Crivelli nel 1472, presumibilmente per la chiesa di San Domenico a Fermo. Il critico stato di conservazione evidenziatosi negli ultimi tempi ha portato ad un’analisi dei fenomeni di degrado e al conseguente restauro eseguito dallo studio Grazioli Roberta, in collaborazione con la ditta Leone Algisi Restauri, sostenuto dal Rotary Club Milano Castello, sotto la direzione della dott.ssa Laura Paola Gnaccolini della SABAP di Milano e del dott. Luca Tosi Conservatore delle Raccolte d’Arte Antica del Castello Sforzesco.
Le due opere presentavano importanti criticità strutturali, con formazione di fenomeni fessurativi che interessavano tutta la sezione del supporto ligneo e che, nel San Giovanni Evangelista, attraversavano trasversalmente il tavolato scaricandosi sugli strati pittorici con formazione di piccoli sollevamenti e cadute puntiformi. La propensione alla deformazione dei tavolati, indotta dalle caratteristiche tecniche dei supporti e dalla perdita dell’originario sistema di controllo esercitato dall’ancona in cui erano incassati, si era già manifestata in passato inducendo, intorno alla metà del secolo scorso, a eseguire un intervento di spianamento, consolidamento e contenimento strutturale attraverso l’inserimento di due traverse, di farfalle lignee e di una serrata incuneatura: proprio tale intervento si è rivelato, nel tempo, eccessivamente rigido nei confronti dei movimenti naturali dei supporti e ha innescato forti tensioni nei punti di maggiore sforzo. L’attuale restauro ha previsto la totale rimozione degli elementi di vincolo e il delicato riallineamento delle linee di frattura inflesse, consentendo ai tavolati di riequilibrarsi nella loro naturale conformazione: la continuità della tessitura legnosa è stata ricostruita attraverso un attento intervento di tassellatura e incuneatura eseguito con materiali idonei nel nuovo assetto raggiunto. La superficie pittorica è stata fissata in corrispondenza dei sollevamenti e recuperata nelle sue qualità materiche attraverso l’asportazione con metodi selettivi della vecchia vernice vistosamente alterata e dei ritocchi più invasivi. Il restauro ha fornito l’occasione per riprogettare l’allestimento delle opere montate su di un pannello. Si è optato per un sistema di incorniciatura con una duplice finalità: conservare l'unitarietà della coppia, ma evidenziandola e ricalibrandola nello spazio espositivo in relazione alle altre opere presenti, e rendere il sistema funzionale al controllo dimensionale e alla protezione dei supporti restaurati attraverso la creazione di un struttura ad incasso che svolgesse, date le dimensioni contenute delle tavolette, un’azione di controllo al contorno.
Il risultato del restauro è impressionante. Sono state cancellate le ferite del tempo ed è stata restituita luce alle due opere. Davvero un ottimo risultato a beneficio di tutti!
                                                                                                              Luca Faotto
Seguire il link sotto per la presentazione.