
Presidente Alfonso Amato
E così, anche l’anno rotariano 2023-2024 è arrivato al suo termine. Il nostro Club fondato nel 1985 e sopravvissuto ad una scissione può aggiungere un altro tassello di storia al suo curriculum.
La serata del 28 giugno 2024 ci regala, nella nostra sede del Westin Palace, per il nostro Club il Passaggio delle Consegne tra Luca Faotto e Alfonso Amato e quello altrettanto prestigioso fra Isabella Faralli e Valeria Sesenna per il Rotaract Milano.
Questo importante evento ha una solenne valenza simbolica che ci rende ancora più consapevoli di come il Club grazie ai suoi soci, vive oltre i suoi soci.
Prima all’aperitivo e poi ai tavoli tutti noi abbiamo potuto gustare il piacere di stare insieme e anche i nostri ospiti hanno potuto vivere meravigliati questa magica atmosfera.
È un’emozione particolare sedersi ad un tavolo qualunque e sentirsi comunque a casa propria, perché le persone che ci sono accanto condividono quei valori che ti hanno indotto alla scelta di essere rotariano.
La nostra coesione è il punto di partenza per essere speciali ed attrarre a noi altre persone che un giorno potrebbero decidere di diventare a loro volta nostri compagni di viaggio.
La serata condivisa con il nostro Rotaract è prova di come i valori rotariani non solo resistano ai continui e necessari cambiamenti della società ma siano una attrattiva che non conosce età.
Abbiamo provato un grande orgoglio nel sentire i progetti realizzati dal Rotaract, un gruppo numeroso di giovani brillanti e motivati che sono il futuro del nostro Club e del Rotary, sia nella sua versione metropolitana come in quella internazionale.
Momento importante della serata è stata la spillatura di due giovani che si uniranno al dinamico Rotaract: Chiara Sagramoso, spillata dal fratello Federico, e Giovanni Arzak spillato da Isabella.
Per il nostro Club abbiamo invece accolto il Dott. Christian Tatasciore, presentato dal nostro socio Francesco Marenoni con queste parole: “È innanzitutto un amico, che ora condivide i principi del Rotary e darà sicuramente un importante contributo”.
Il Past (adesso) President Luca Faotto è poi intervenuto con una veloce carrellata sul suo anno di presidenza.
I progetti si pensano e si realizzano solo se riusciamo a creare un “feeling” tra noi, avendo la capacità ma soprattutto la volontà di mettere da parte le nostre diversità. Confrontarci, divertirci insieme per lavorare insieme deve essere il nostro costante impegno.
In questo anno di presidenza ho imparato cosa sia il Rotary a 360 gradi, perché tutti voi avete dato il vostro contribuito per farmelo capire.
Le difficoltà non sono mancate ma grazie a molti di voi siamo riusciti comunque a raggiungere i nostri obiettivi. Sono felice perché 5 nuovi soci sono entrati nel Club e ringrazio alcuni di voi che sono stati “sempre” presenti alle conviviali e quando dico sempre intendo proprio il cento per cento.
Ringrazio Fabiola che si è dimostrata un Prefetto Incredibile e Craig che c’è sempre, e questo è una garanzia, perché con lui “tutto fila liscio”.
Anche questa sera “sorridente ed operativo” non ha mollato il suo pc e le immagini proiettate hanno completato la già perfetta organizzazione dell’evento portata avanti da Fabiola.
Ringrazio Gabriele Bresciani che ha mantenuto fede al suo incarico di Segretario nonostante gli impegni professionali gli lasciassero veramente poco tempo.
Ringrazio anche i miei amici storici che in quest’anno mi sono sempre stati vicini: Pietro Castelli, Guido Motti, Dario Schlesinger, Massimo Borioli, Enrico Bombelli, Cesare Parazzi e l’instancabile Adriano Anderloni che non si è mai tirato indietro e quando poteva partecipava sempre ai nostri eventi.
Si respira aria di cambiamento e questo vuol dire avere il coraggio di assumersi la responsabilità anche di sbagliare, senza timori, confidando nella comprensione e disponibilità degli altri. Noi tutti ci prendiamo questa responsabilità.
Non ci rimane che augurare buon lavoro al Presidente eletto Alfonso Amato che ci guiderà già dal prossimo 4 luglio nel nuovo anno rotariano 2024-2025. Da parte nostra promettiamo di non essere spettatori e di non dimenticare mai che “un problema del presidente è anche un problema nostro”.
Roberto Ferrari