Katia Ferri Melzi D’Eril
 
Il 2 marzo 2023 si è tenuta la conviviale del Club, il quale è stato onorato della presenza della Contessa Katia Ferri Melzi D'Eril, la quale ha scritto venti libri, insegna attualmente Comunicazione d'Impresa presso l'Università Niccolò Cusano e precedentemente aveva insegnato presso l'Ateneo di Pavia.
La relatrice ha accompagnato i soci in un viaggio virtuale nella storia di Milano dal XV secolo ai giorni odierni, illustrando il contenuto della sua ultima pubblicazione letteraria " Viaggio con Leonardo", la cui scrittura si è protratta per un anno ed è stata preceduta da ricerche effettuate negli archivi storici, che l'hanno tenuta impegnata per due anni.
Il Cognome Melzi D'Eril deriva da Melzo ed è tipicamente Milanese e la famiglia Melzi D'Eril è una delle famiglie nobili della Città di Milano, come lo sono i Borromeo, gli Sforza ed i Visconti.
La casata è nota dal XIV secolo, furono creati conti palatini per diploma dell'Imperatore Federico III ed ottennero nel 1619 il titolo di Conti di Magenta e, a seguito del matrimonio di Gaspare Melzi, VIII Conte di Magenta, con la gentildonna spagnola Maria Teresa D'Eril, celebrato nel 1750, il ramo principale assunse il cognome Melzi D'Eril.
La linea primogenita della famiglia Melzi ottenne ancora nel 1807, da Napoleone Bonaparte, in quanto Re d'Italia, il titolo di Duca di Lodi - in ricordo della battaglia di Lodi (1796) - slegato da vincoli feudali e tale titolo venne loro tolto, a seguito del Congresso di Vienna del 1815 che abolì il Ducato Napoleonico di Lodi. Il Nuovo Regno d'Italia riconobbe entrambi i titoli (Conti di Magenta e Duchi di Lodi) che vennero confermati con decreti del 1890, 1913 e 1939, rimanendo essi puramente onorifici e slegati da vincoli feudali.
I discendenti della Famiglia risiedono attualmente a Milano, Pavia e Torino.
Dal XV secolo appartenne alla Casata la tenuta di Pontirolo e Vaprio d'Adda con la Villa Melzi; dal secolo XVII i beni del Feudo di Magenta; dal secolo XIX il latifondo di Correzzola (Padova), collegato con il Ducato di Lodi e la tenuta di Bellagio (Como) con la Villa Melzi D'Eril.
La Villa Melzi di Vaprio d'Adda, nei secoli XV e XVI, era dotata di fabbriche militari difensive sul confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia, collocate in corrispondenza del traghetto che consentiva l'attraversamento del fiume Adda.
La nostra relatrice ha sottolineato che la struttura era imponente poiché doveva soddisfare il fine di trasmettere, a chi si avvicinasse, un'immagine di potenza del Ducato di Milano.
Nel 1482 Giovanni Melzi acquistò il terreno insieme ad un'estesa tenuta irrigua e vi costruì una residenza nobiliare affacciata, sopra tre terrazzatore, sul fiume Adda ed in questa Villa, tra il 1511 ed il 1513, Gerolamo Melzi, pronipote di Giovanni, ospitò Leonardo da Vinci, il quale si era spostato, nel 1482, da Firenze a Milano portando con sé un quadro, oggi custodito nella Biblioteca Ambrosiana. Leonardo venne accolto nel 1482 da Ludovico Maria Sforza detto il Moro, il quale gli affidò di dipingere, nel 1495, l'Ultima Cena nel refettorio di Santa Maria delle Grazie e donò al genio la famosa vigna impiantata e coltivata nei campi in fondo al giardino della casa degli Atellani, ultima traccia esistente del quartiere residenziale che il duca di Milano sognava per i suoi uomini più fedeli.
Nell’aprile del 1500 le truppe del re di Francia sconfissero ed imprigionano il Moro e Leonardo lasciò Milano. Leonardo venne accolto dai Melzi D'Eril nella suddetta Villa - oggi chiusa al pubblico ed ancora di proprietà della Famiglia -, ove il genio di Leonardo realizzò disegni oggi conservati fra la Biblioteca Ambrosiana ed il Castello di Windsor.
La Villa, durante tutto il Cinquecento, conservava disegni e macchine di Leonardo da Vinci ed essa, alla fine del Cinquecento, raggiunse la sua forma definitiva.
La tenuta consentiva la coltivazione di foraggi con cui venivano nutriti i cavalli in dotazione all'esercito del Ducato di Milano e ciò consentì ai Melzi D'Eril di convivere pacificamente con i Signori di Milano.
Nella Villa hanno soggiornato importanti personalità che attraversavano l'Adda per raggiungere il Ducato di Milano.
L'antica villa riprendeva esternamente la forma classica delle grandi Ville del Rinascimento, ovvero il fabbricato era circondato da un giardino imponente con labirinti, grotte, terrazze, pensili e scalinate che scendevano fino alla sponda del Naviglio Martesana, ove venne realizzato un attracco privato che permetteva alla famiglia di raggiungere Milano con la propria imbarcazione.
Oggi la villa che si può vedere è opera dell'architetto Giuseppe Bonacina e la costruzione si sviluppa in una pianta a L con la sopraelevazione dell'attuale terzo piano. Il piano terreno è costituito da una serie di sale: la sala da pranzo, la sala del biliardo ed il salone d'onore in cui è custodito un medaglione in marmo, raffigurante il profilo di Leonardo. Vi è anche una biblioteca con opere antiche e moderne, altre piccole sale ben arredate. Uno scalone decorato con stucchi conduce ai piani superiori ove è presente un vecchio ascensore funzionante ad acqua oggi riconvertito alla tecnologia attuale. Sopra il portico vi è una galleria che custodisce il celebre affresco del "Madonnone".
La nostra relatrice ha riportato una tesi secondo cui lo sfondo della "Gioconda" riporterebbe un paesaggio di Vaprio d'Adda.
I Melzi D'Eril ebbero, pertanto, un rapporto pluriennale con Leonardo da Vinci, del quale vennero ritrovati circa 11000 appunti che vennero dati al Re di Spagna, il quale ne donò alcuni a Buckingham Palace.
Il sottoscritto ringrazia il Presidente per avergli concesso l'onore di presentare la relatrice.