dott. CLAUDIO SALSI
La serata si apre con il consueto saluto alle bandiere, in un clima di amicizia e orgoglio per la presenza di un oratore d’eccezione, il nostro socio onorario Dott. Claudio Salsi, Direttore dell'Area Soprintendenza Castello Sforzesco, Musei Archeologici e Musei Storici del Comune di Milano.
 
Il Presidente, in segno di rispetto e riconoscenza verso il Past President nonché artefice di un service e una collaborazione che unisce il nostro Club al Castello Sforzesco da oltre vent’anni, ovvero il nostro Socio Enrico Bombelli, lascia a quest’ultimo il compito di introdurre non solo l’amico e relatore della serata ma anche di rammentare a tutti i presenti che cosa ha rappresentato e rappresenta per noi il service Castello Sforzesco.
 
Lascio quindi alle parole di Enrico Bombelli raccontare questa nostra bellissima storia:
"L'impegno del Club è stato in questi anni principalmente rivolto ad azioni di servizio in ambito sociale. All'inizio della mia Presidenza, insieme con Rodolfo La Spada, abbiamo valutato le possibilità di estendere le azioni di servizio anche in campo culturale, dove desideravo che il Rotary Milano Castello contribuisse a riscoprire il valore culturale della sua Milano e promuovesse l'esordio di una direttrice culturale, proponendoci come associazione di qualificato livello per la propria città. La decisione di fare qualcosa con e per il Castello Sforzesco ci è sembrata la più ovvia in quanto portiamo lo stesso nome ed il Castello è un simbolo di riferimento della nostra città." L'intervento del Rotary Club Milano Castello nasce quindi da uno studio iniziato nel 1996 con la Direzione Civiche Raccolte d'Arte ed il suo esordio è consistito nella realizzazione di box informativi in legno - perfettamente progettati in linea con l'ambiente - e collocati lungo le sale del "Percorso della Scultura", dotati di leggio con la descrizione delle opere esposte nella sala di appartenenza e di un marsupio a doppia tasca contenente schede illustrative in italiano e in inglese, a disposizione di tutti i visitatori.
Box e schede informative (con il logo del Rotary Club Milano Castello, asportabili e tradotte anche in altre lingue) si sono rivelati un adeguatissimo strumento di supporto descrittivo delle opere conservate nel Museo d'Arte Antica e con la loro dislocazione toccano i temi principali delle varie sale.
In questo luogo d'arte, il cui costante impegno è la protezione e la visibilità di un patrimonio culturale che deve testimoniare di generazione in generazione l'esistenza di valori e di radici che spiegano la storia, il Rotary Club Milano Castello non è entrato inaspettato, rumoroso o distonico, ma si è inserito con la nobiltà dei suoi ideali e della sua missione: conoscere ed amare il proprio territorio - Milano e la Lombardia - per realizzare le proprie capacità di esprimersi in servizi utili alla comunità.
 
Fra tanti percorsi didattici custoditi nel Castello Sforzesco non a caso è stato scelto e privilegiato, all'inizio, il così detto "percorso della scultura". L'Imperatrice Teodora,  Bernabò  Visconti, Galeazzo Maria Sforza, Gaston de Foix, sono nomi evocativi di precisi momenti storici fondamentali che in queste sale si intrecciano con testimonianze artistiche del Borrino, Giovanni di Balduccio, Jacopino da Tradate, Francesco Solari, Agostino di Duccio , Bonifacio Bembo (cappella ducale), Pietro Antonio Solari, Agostino Busti, Mantegazza, Michelangelo (Pietà Rondanini), testimonianze eterne che costruiscono una correlazione fortissima tra arte, storia e cultura, ed accostano l'educativo al didattico per tutti noi, per i nostri figli, per gli studiosi provenienti da tutte le parti del mondo.
 
Il Rotary Club Milano Castello ha deciso perciò di partire dal cuore di Milano per promuovere Milano. Sotto il patrocinio del Comune e con la preziosa guida delle Civiche Raccolte d'Arte ha realizzato per il Castello Sforzesco un itinerario a schede lungo il Museo d'arte Antica che ci auguriamo possa essere lo strumento iniziale di un costante sviluppo della valorizzazione del patrimonio artistico che ci circonda, fonte di riflessione e di cultura, bene cittadino senza confini.
 
Il Rotary Club Milano Castello con l'allora Distretto 2040 R.I., siglò questo accordo nel 1997 con il Settore Cultura e Musei del Comune di Milano, e raccolse con soddisfazione la loro disponibilità affinché l'implementazione del progetto così varato rientrasse nei programmi futuri delle Civiche Raccolte d'Arte, per essere curato ed esteso a tutte le sale del Museo, massimizzando l'ideale della valorizzazione dell'arte e del servizio alla cittadinanza per cui tale progetto è nato.
 
Il Presidente ringrazia Enrico Bombelli per l’ottima introduzione e dà subito la parola all’Oratore che tiene a sua volta a ringraziare per l’occasione offertagli per illustrare il lavoro che quotidianamente viene svolto presso il Castello Sforzesco e la rilevanza delle Sue collezioni museali.
 
Il Dott. Salsi passa quindi a ricordare il fatto che, dopo la celebrazione di Leonardo, caratterizzata da un grande impegno professionale, non poteva essere dimenticata l’importante ricorrenza dei 500 anni dalla scomparsa del grande maestro Raffaello Sanzio.
 
Con l’aiuto dei Musei Civici di Brescia, al riguardo, proprietari di una ricca collezione di quadri, assieme ad Alessia Alberti, Giovanna Mori e Francesca Tasso, l’Oratore illustra l’obiettivo e unitamente il risultato raggiunto, quello di essere riuscito ad allestire al Catello Sforzesco una bellissima mostra di Raffaello, facendolo conoscere attraverso un suo grandissimo estimatore nato a cavallo del diciottesimo e diciannovesimo secolo, Giuseppe Bossi, personaggio di spicco nell’ambiente culturale della nostra città.
 
Giuseppe Bossi (di Busto Arsizio, 1777-1815) è stato un poeta, pittore e collezionista di eccezionale talento e curiosità, che al mito di Raffaello si dedicò con particolare fervore.
 
Racconta di lui l’Oratore: «Era un personaggio vulcanico, inarrestabile: quello che ai nostri giorni chiameremmo un intellettuale militante. Era stato accolto in Arcadia a soli 15 anni, poi era stato allievo di Andrea Appiani all’Accademia di Brera, ma quegli studi non l’avevano soddisfatto. Allora era partito per Roma, dove aveva conosciuto Antonio Canova e Angelica Kauffmann e si era immerso nel culto di Raffaello, che copiava forsennatamente nelle Stanze Vaticane, oltre ad altri maestri».
Una passione, prosegue il nostro Oratore, «non fine a sé stessa, ma profondamente identitaria. Bossi torna a Raffaello non in senso archeologico, ma per collegarsi intimamente alla grande tradizione italiana».
 
Tornato a Brera come segretario dell’Accademia tra il 1801 e il 1807, dopo altri pellegrinaggi in Francia che gli fecero incontrare anche Napoleone, Bossi riversò le sue conoscenze romane agli studenti di Brera e in questo modo promosse il gusto raffaellesco in città.
 
La mostra attinge alle sue collezioni di stampe, maioliche e disegni, conservate nelle raccolte del Castello.
 
Tra i pezzi più interessanti vi sono piatti preziosissimi a soggetto raffaellesco, le stampe di Marcantonio Raimondi e anche i disegni che lo studioso aveva raccolto «con mano meno fortunata – segnala Salsi – e cioè attribuendoli erroneamente a Raffaello: ma che testimoniano l’intensità di quell’influenza nel primo Ottocento».
 
Soprattutto, opere proprie di Bossi, fra cui un meraviglioso Studio per il Monte di Dante.
 
Veniamo a scoprire che Raffaello era anche un valente promotore di se stesso attraverso incisioni e disegni propri, così come anche per il tramite di Marcantonio Raimondi, suo valente interprete.
 
Le incisioni veicolavano più facilmente rispetto alle opere d’arte più impegnative ed erano un potente mezzo per far conoscere l’Artista presso un più vasto pubblico.
 
Bossi ebbe l’intuito e la capacità di fare ampia raccolta di queste stampe ed incisioni, conservate ora presso il Castello Sforzesco.
 
Questa opera divulgativa di Bossi, figlia di un epoca, ha permesso che si tenesse vivo l’interesse ed il culto di un grandissimo artista ma anche di divulgare appropriatamente artisti minori ancorché di altissimo livello che operavano presso la bottega del Maestro.
Le curiosità e l’affetto che ci lega al Castello Sforzesco hanno fatto scaturire domande e approfondimenti a cui Claudio Salsi ha dato chiare spiegazioni e ampia soddisfazione.
 
Serata quasi in famiglia con elevato spessore culturale che ha appagato il nostro spirito e il nostro sapere.
 
I ringraziamenti del Presidente Marco Loro, non solo per il contenuto culturale ma anche, più materialmente, per l’inserimento del Club nelle tavole gratulatorie presenti presso il Castello Sforzesco, chiudono una bellissima serata unitamente all’impegno dello scrivente Incoming e del Presidente eletto Raffaele Jacoel di proseguire nell’impegno e vicinanza al Castello Sforzesco medesimo.
 
È un onore e una responsabilità, certamente, ne siamo tutti consapevoli, ma è anche nelle nostre corde oltre che nel nostro spirito servire questo meraviglioso patrimonio culturale.