Federico Sagramoso
 

Il mercato immobiliare milanese di oggi, a differenza delle previsioni fatte nel 2021 dallo scrivente e rivelatesi clamorosamente errate, presenta una situazione di grande crescita in termini di valori al metro quadro tanto per le compravendite quanto per le locazioni. 

Analizzando poi una mappa dei principali quartieri milanesi si può verificare come le differenze fra periferia e centro siano molto marcate riguardo le compravendite, decisamente meno (con una spinta verso l’alto) per quanto concerne le locazioni. Chi volesse cercare le motivazioni di questo “caro affitti” si imbatterà spesso in articoli e riflessioni che attribuiscono i prezzi estremamente alti al fenomeno degli affitti brevi, accusato di sottrarre al mercato “ordinario” migliaia di appartamenti. È veramente così? Non del tutto.

Sicuramente vi sono oggi svariate migliaia di appartamenti destinati a questo settore, ma occorre considerare anche altri fattori:

1.     Molti di questi immobili si trovano in zone centrali o semicentrali, parti della città difficilmente appetibili per chi sia alla ricerca di un affitto a prezzi contenuti.

2.     In proporzione al numero di abitanti di Milano, il fenomeno ha tutto sommato proporzioni ridotte rispetto a quanto avviene in altre città italiane.

3.     Infine, appare corretto considerare come a Milano vi siano oltre 16.000 alloggi popolari sfitti o abusivamente occupati. 

 

In capo a due realtà diverse, MM (Comune di Milano) e ALER (Regione Lombardia), esiste quella che è a tutti gli effetti una “città nella città” con decine di migliaia di alloggi che potrebbero ospitare la popolazione di una città italiana di provincia. Una città composta, purtroppo, da realtà spesso degradate e fatiscenti che, inevitabilmente, attraggono criminalità e allontanano gran parte dell’utenza che potrebbe essere interessata ad usufruire (avendone effettiva necessità!) di alloggi ad un prezzo calmierato. Sia Comune di Milano che Regione Lombardia, pur con strategie diverse, si stanno muovendo con programmi di riqualificazione: speriamo possa essere sufficiente!

Terminata la relazione si è rivelato estremamente proficuo il momento dedicato alle domande ed ai ragionamenti sviluppati da tutti i presenti. Impossibile dar conto di ogni intervento, basterà qui dire che si è discusso di ogni aspetto inerente il settore immobiliare: dal bonus 110%, ai mutui passando per il Catasto e possibili strategie di “cogestione” pubblico/privato per migliorare la situazione degli alloggi popolari. Parlare di immobili significa in primo luogo parlare di casa, un tema che è caro a tutti noi e su cui ci sarà sempre da raccontare e riflettere. 

Lo scrivente non può che concludere questa relazione con la speranza di aver saputo sostituire in maniera non eccessivamente deludente il previsto relatore e ringraziando i Soci presenti per la pazienza dimostrata anche a fronte di slides non ultimate e appunti ripassati all’ultimo secondo.