FABRIZIO OLMI e DAVIDE DI MARIA
CAMPIONI DEL MONDO DI VELA PARALIMPICA 2019
 
Si è respirata un’atmosfera veramente speciale e, come sottolinea immediatamente il nostro Presidente Pietro Castelli, già a partire dagli inni.
Sì, perché anche il nostro inno nazionale ha assunto un “sapore” particolare e più intenso al cospetto di due medaglie d’oro dello sport, due italiani che a livello mondiale hanno fatto sventolare la nostra bandiera più in alto di tutte le altre.
E non stiamo parlando di uno sport qualsiasi ma della vela, ovvero di una competizione che risale addirittura al secondo secolo avanti Cristo, come narra Pausania
 
 
La nostra penisola, in particolare, vanta una lunga tradizione e anche solo a prendere in considerazione gli aspetti ufficiali più importanti, basti pensare che la nascita dello sport velico in Italia risale al 1852, quando per iniziativa del marchese Ludovico Trotti venne fondato, sul lago di Como, il “Regate Club”.
Il Regio Yacht Club Italiano (RYCI), ovvero il più antico club velico del nostro Paese, fondato a Genova nel 1879, nel 1927 venne riconosciuto ufficialmente dal CONI – Comitato Nazionale Olimpico Italiano costituito nel 1894 – che ne cambio la denominazione trasformandolo in ciò che noi oggi conosciamo come FIV – Federazione Italiana Vela.
Poche nozioni di storia ma si crede indicative, atte a collocare i nostri campioni all’interno di un quadro sportivo di grande rilevanza nazionale oltre che internazionale.
E anche il Rotary International riconosce un ruolo primario a tutti gli amanti del mare, posto che l’IYFR - International Yachting Fellowship of Rotarians, ovvero il “collante” di tutti i rotariani che posseggono “un interesse attivo alla navigazione”, costituisce la più grande fellowship a livello mondiale, oltre che per l’Italia e non solo, nazionale.
Questo si ritiene essere il degno contesto nel quale dobbiamo valutare l’impresa di Fabrizio e Davide, fatto di tradizione, tecnica, tenacia e tanta … tanta passione.
I nostri campioni, nonostante la loro modestia e semplicità, hanno uno spessore tecnico e una professionalità elevatissime … le onde e il vento non regalano nulla ma soprattutto non si arriva a competere per una medaglia olimpica per caso o per fortuna … ma ciò che me li ha resi un esempio a cui approvvigionarmi con la mente e con il cuore è il loro enorme spessore umano.
Ed è proprio questa loro connaturata empatia, questa loro capacità di mettere a proprio agio qualsiasi interlocutore, di rasserenarlo e di fargli comprendere le bellezze della nostra esistenza su questo pianeta, che gli ha consentito di trasmetterci, più ancora che il gesto atletico, le emozioni e i sentimenti che sono scaturiti dal medesimo.
Il nostro viaggio su questo pianeta non è un cammino ma una navigazione, come ha scritto un illustre pensatore, perché la Terra è per due terzi fatta di acqua … e così come un dato tanto semplice ci pone di fronte ad una nuova e diversa prospettiva, allo stesso modo Fabrizio e Davide, con semplicità, ci offrono un nuovo angolo visuale dal quale valutare le difficoltà e gli strumenti attraverso i quali superarle.
E fra questi, come dev’essere in qualsiasi team che voglia dirsi tale, sportivo o meno che sia, vi è l’amicizia, un valore che il Rotary International ha … tutt’altro che distrattamente … inserito all’interno del proprio statuto.
E la stima e l’affetto che Fabrizio e Davide nutrono l’uno per l’altro è palpabile, affatto banale, un altro esempio di quella sportività sana che tanto ci ha regalato in questo 2021 a livello internazionale in altri sport … e mi piace ricordare il salto in alto.
Nel nostro Club abbiamo diversi appassionati di vela e diversi amanti del mare e le domande non sono mancate, già a partire dal tavolo della presidenza, prima ancora che iniziasse la relazione, per poi estendersi anche agli altri presenti e concludersi anche successivamente al tocco della campana che ha segnato il termine della serata.
Grazie Fabrizio e grazie Davide di averci onorato della vostra presenza.
 
Marco Loro