PRESIDENTE ALFONSO AMATO
 
Ho iniziato la mia attività nel rotary il primo luglio del 2004: ad oggi sono 20 anni che faccio parte di questa organizzazione e di questo gruppo di amici. Ringrazio tutti voi per avermi dato questa grande opportunità, che sicuramente sarà per me fonte di insegnamenti non solo rotariani ma anche della vita di tutti i giorni.
Questa sera intendo affrontare alcuni punti, in modo molto sintetico, per dare la mia visione personale di quello che intendo fare nell’arco del mio anno, oltre ad elencare alcuni progetti e idee che conto di portare avanti, sia in continuità con chi mi ha preceduto, sia, si spera, con chi mi seguirà.
Cito una frase di Bill Cosby: “Non conosco la chiave del successo, ma la chiave del fallimento è cercare di accontentare tutti”. Siamo un gruppo molto variegato in termini di età, interessi e spirito. Ciascuno di noi predilige alcune cose che forse altri invece non apprezzano. Per questo motivo, come primo punto cercheremo di preparare un programma di conviviali che possa essere sufficientemente variegato e che desti, nel suo insieme, l’interesse di tutti, senza trascurare gli impegni istituzionali e tradizionali.
A proposito di tradizione, il nostro club ne ha sicuramente tanta, ma tra noi ci sono anche parecchi giovani (e spero che molti altri ne arrivino nel futuro) che devono necessariamente essere integrati al meglio nel nostro club. Lo spirito deve essere quello di fare innovazione nel solco della tradizione: portare nuovi spunti e nuove idee, coinvolgendo i nuovi soci, fermo restando gli aspetti tradizionali che ci contraddistinguono.
Scopo del Rotary è l’ideale del servizio. Nella letteratura ufficiale, al primo punto troviamo “Lo sviluppo di rapporti interpersonali da intendere come opportunità di servizio”. Inoltre “il Club di successo è fondato su solidi rapporti ed un piano di sviluppo dell’effettivo”. Ritengo che l’amicizia, la coesione ed il rapporto personale tra gli amici, prima ancora che i soci, sia un pilastro fondamentale della nostra azione. Sarà mio impegno quello di avere il maggior numero di occasioni di convivialità nell’arco dell’anno, senza ovviamente, pesare troppo sul bilancio.
Un secondo punto riguarda le modalità di gestione: le nostre quote, dedotte dagli obblighi distrettuali e della Fondazione Internazionale, oltre che dalle spese vive, hanno come scopo primario quello di farci stare insieme. L’obiettivo non è quello di prendere il rimanente degli incassi e devolverlo a qualcuno, ma quello di avere occasione di trovarci per far nascere idee e proposte sia di azione che di raccolta fondi finalizzata ai vari obiettivi che ci poniamo. Durante i nostri incontri è necessario attivarsi coralmente per fare quello che il Rotary ci chiede: il servizio. Ossia individuare modi per poter svolgere attività di servizio ma soprattutto attività che hanno come scopo raccogliere fondi da finalizzare ai nostri scopi sociali e culturali.
Il punto della Raccolta Fondi è quello che ci deve vedere impegnati maggiormente nella nostra attività Rotariana. Ogni idea, ogni spunto, ogni proposta è fondamentale per trovare vie e meccanismi per ottenere questo risultato.
Il terzo punto è legato all’effettivo, al coinvolgimento ed alla valorizzazione dei soci e delle loro aspettative. Il Governatore ci raccomanda, per ciascuno di noi, Assiduità, Partecipazione ed Azione: i rotariani responsabili del proprio ruolo hanno ben presenti questi tre cardini. Quest’anno, il mandato del Governatore, prima ancora di avere nuovi ingressi nei club, è quello di mantenere attivi i soci già presenti. In particolare, l’attenzione va posta ai giovani, sia in termini di età rotariana, ma soprattutto di quella anagrafica. Sappiamo che ogni generazione ha aspettative diverse e visione del mondo e degli eventi molto differente l’una dall’altra. Nell’ambito della varietà di eventi, interessi e scopi occorre quindi cercare di coprire il maggior numero di aspetti possibili, così da dare un servizio di interesse prima di tutto a noi stessi. Uno dei punti sul quale concordo con il programma della Presidentessa del nostro Rotaract è quello di fare tutti gli sforzi possibili per permettere ai soci Rotaract in uscita di traghettarsi verso il nostro club. Abbiamo avuto già alcuni nostri soci che hanno fatto questo percorso, ma vorrei che ce ne fossero molti di più.
Come ho detto prima, l’aspetto conviviale rappresenta, per me, uno dei pilastri fondamentali attorno al quale articolare l’organizzazione di questo anno rotariano. Una volta al mese, ci troveremo qui al Westin per la serata conviviale con le modalità che tutti ben conosciamo. In questa sede avremo gli ospiti più di riguardo e svolgeremo le nostre attività tradizionali quali l’Assemblea, la visita del Governatore e la Prenatalizia, che annuncio già essere programmata per il 12 dicembre. Inoltre, abbiamo le rimanenti date del mese per stare insieme in modi diversi: organizzeremo eventi culturali, manterremo le attività di service che abbiamo fatto fino ad ora, ma soprattutto avremo largo spazio da dedicare a noi, trovandoci qualche volta per cena in altri luoghi meno impegnativi, con uno stile più libero e meno formale ed un impatto economico molto più leggero. Infine, quando ci sarà spazio, organizzeremo qualche serata in amicizia, per chi vorrà partecipare.
Preannuncio già fin d’ora che, per questioni organizzative, i mesi del 2024 saranno particolarmente densi di impegni formali: il distretto ha fissato quattro serate di formazione in presenza, due al giovedì e due al martedì, a cui tutti siamo chiamati a partecipare. Di queste, tre saranno svolte nei mesi di settembre, ottobre e novembre. Se a questi eventi aggiungiamo le attività assembleari, il Governatore e qualche festività, ci rimane il nostro service di antigraffiti, il 12 ottobre, e tre conviviali. Annuncio già che la prima di settembre, il giorno 12, sarà un incontro informale per un aperitivo rinforzato in una bottega storica di Milano, così da ritrovarci dopo le ferie in allegria e libertà. Avremo poi il 2025 per organizzare eventi con maggiore spazio di manovra: per cominciare l’anno stiamo organizzando una visita a Palazzo Reale all’esposizione di Munch per il giorno 16 gennaio.
Un obiettivo che mi pongo come primario è quello della Raccolta Fondi: occorre trovare dei meccanismi che ci permettano di svolgere attività di servizio, oltre a quelle che già facciamo. Per questo motivo organizzeremo delle attività finalizzate a questo scopo, tenendo sempre ben presente chi saranno i destinatari dei fondi raccolti di volta in volta, da scegliere tra i progetti previsti o attività che possono presentarsi in corsa durante l’anno. Per cui fin d’ora vi esorto a pensare e proporre modi per ottenere questo risultato. Conto di creare una commissione ad hoc per gestire questa attività che per me risulta essere importantissima.
 
A proposito di commissioni, al fine di dare la giusta importanza a queste istituzioni, oltre a svolgere attività di formazione, prevedo di dedicare, durante le conviviali formali, qualche minuto a turno a ciascun presidente di commissione, affinché possa esporre velocemente l’attività che sta svolgendo.
Relativamente ai progetti di Club, come già anticipato più volte, nel corso del mio anno di presidenza ho proposto, come tema di riferimento, quello della “Sensibilizzazione nei giovani ai problemi di Ritiro sociale – Hikikomori – e della Ludopatia”. L’uso smodato di smartphone, applicazioni Social e videogiochi spesso porta i ragazzi a distaccarsi dalla realtà sociale. Tolti i casi conclamati, per i quali sono già in atto azioni di supporto psicologico, la quantità di ragazzi in “zona grigia” è forse maggiore di quello che già si possa pensare. È proprio su questa fascia che conto di proporre attività di sensibilizzazione attraverso l’istituzione di un concorso video per le scuole: i ragazzi, a gruppi, creeranno un video sul tema. Lo scopo primario è quello di far riflettere i ragazzi su questo tema e fornire, al tempo stesso, la possibilità agli sportelli psicologici scolastici di evidenziare eventuali casi da trattare. Inoltre, dando continuità al progetto dell’app Saperlo, sfrutterei questa piattaforma per dare voce a questo problema, creando dei podcast specifici su questo tema.
E sempre per dare continuità a quanto già in atto, conto di promuovere il progetto del Villaggio della Gioia, iniziato durante lo scorso anno rotariano, cercando di promuoverlo anche a livello distrettuale per ottenere un Global Grant: ci sarà un po’ di lavoro da svolgere per mettere in fila tutti i requisiti, ma sicuramente troveremo le giuste motivazioni.
Ritengo che la Raccolta Fondi sia un progetto “in sé”. Per quanto finalizzato ad altri scopi, l’organizzazione di eventi con questo fine rappresenta una attività che non deve essere sottovalutata. Su questo argomento i ragazzi del Rotaract sono espertissimi e la mia idea è quella di fare fronte comune, organizzando uno spettacolo a carattere musicale, così come eventi ad invito con ospiti di richiamo nel mondo giovanile.
Sempre in ottica di continuità, proseguiremo i nostri impegni sociali con gli Antigraffiti, così come lo storico Banco Alimentare di novembre e quello Farmaceutico di febbraio, senza trascurare il “nostro” Castello Sforzesco, per il quale stiamo valutando quale sarà il miglior modo per collaborare con loro anche per quest’anno.
 
Infine, ultimo ma non ultimo, conto di istituire una Borsa di Studio intitolata al nostro caro e compianto Nicola Bonuomo, socio fondatore di questo club, a noi vicino fino agli ultimi giorni. Nel mio anno conto di optare come destinatario della borsa di studio uno studente specializzando in psicologia con tesi su Ritiro Sociale o Ludopatia. Mi farebbe piacere vedere continuata questa iniziativa, lasciando ai presidenti che mi succederanno la scelta della facoltà e del tema oggetto della Borsa di Studio.
Vorrei chiudere questo mio intervento con una riflessione. Guardando il nostro simbolo spesso ci soffermiamo su differenti particolari, ma credo che pochi, se non gli addetti ai lavori, abbiano posto attenzione ad un dettaglio: la scanalatura posta al centro; senza quella scanalatura, alloggiamento della cosiddetta “chiavetta”, nessun ingranaggio può girare correttamente. E per quanto grande possa essere la ruota e l’albero su cui si innesta, serve sempre una piccola chiavetta per far funzionare tutto correttamente.
Un elemento quasi insignificante è alla base di tutto: senza quello è impossibile far funzionare le cose. Questa è la vera “Magia del Rotary”, prendendo spunto dal motto del nostro Presidente Internazionale Stephanie Urchick. Basta fare le cose con il cuore: funziona veramente!
Chiudo, infine, citando un nostro vecchio socio, Renato Siboni, il quale a suo tempo ebbe a dire: “Il rotary è quella cosa seria, da non prendere sul serio”.
Buona serata a tutti e buon Anno Rotariano!
Alfonso Amato