Pino Sorbini
Pino lo conosciamo tutti. Lontano dai riflettori e sempre presente, non parla molto e soppesa ogni parola. Pino lo conoscono anche i nuovi entrati, perché la sua persona non passa inosservata. Quando si avvicinano le note scadenze del Banco Alimentare e del Banco Farmaceutico, ci vuole veramente poco per capire che lui è il motore di questi due Service.
Socio del Club dal 1991, rappresenta la “storicità” del Milano Castello, fondato nel lontano 1985.
Al Presidente non si può dire di no e allora, abbandonata la sua nota riservatezza, Pino in questa conviviale di marzo ci parla della sua azienda, dei settant’anni della sua Enervit, un brand conosciuto da tutti gli sportivi, professionisti e dilettanti, e da tutti coloro che, anche solo per una volta, sulle gradinate di un circuito o in piedi ai margini di una strada o di una pista o anche più comodamente seduti in poltrona davanti ad un televisore, abbiano assistito ad un evento sportivo.
I colori Enervit ti danno la carica e non si confondono né si dimenticano.
Pino racconta Enervit con umiltà perché a suo dire l’argomento forse non interessa poi così tanto e chi racconta ciò che vive ogni giorno si emoziona, ma chi vede le foto del tuo matrimonio, alla fine, cerca solo la fotografia dove lui c’è.
Pino racconta la storia della sua azienda ma le sue parole ci fanno soprattutto conoscere la sua persona ed è questo il bello di trovarsi tra amici.
Comprendi da subito che la “storicità” e la “famiglia” sono un valore: “i miei genitori erano farmacisti, mi sono laureato in farmacia e mi sono sposato con Francesca, anche lei farmacista. Ho tre figli e una nipotina”.
In un mondo dove l’immagine prevale non di rado sulla verità e tutti “si sono fatti da soli”, Pino ricorda che tutto è nato da suo padre e “io ne ho beneficiato soltanto, possiamo dire geneticamente”.
Il mio babbo era un “vulcano”, l’alimentazione era la sua priorità ed odiava lo zucchero.
Abbandonammo la farmaceutica nel 1960 ed iniziammo ad occuparci di alimentazione sportiva e di nutrizione funzionale. Da allora le nostre linee guida sono sempre le stesse: Scienza, Ricerca, Nutrizione e Passione. La qualità del nostro lavoro si raggiunge solo con la continua sinergia di medici, ricercatori, nutrizionisti e università.
In tutti questi anni siamo stati vicini agli sportivi per capire i loro bisogni, cercare soluzioni e sostenerli nelle loro imprese. Lavorare fianco a fianco con campioni del calibro di Sara Simeoni, Reinhold Messner, Francesco Moser, Alberto Tomba e Alex Zanardi è stata un’esperienza fantastica.
Enervit, presente in 25 paesi, con gli stabilimenti di Zerbio (1973), di Erba (2015) e la sede di Milano è un’azienda di 230 dipendenti e 200 tra venditori e collaboratori. Leader nella fabbricazione e commercializzazione di prodotti dietetici e per l'alimentazione sportiva vuole essere testimone di uno spirito sportivo che sia energia positiva per la Salute.
Quest’anno abbiamo pubblicato il nostro primo bilancio di sostenibilità. Sappiamo che la nostra attività “inquina” ma questo non è vissuto da noi come un qualcosa di inevitabile di cui non occuparci. Per questo ogni giorno noi lavoriamo per essere efficienti, ottimizzando i processi di lavorazione, per aiutare lo sviluppo economico delle comunità che ci sono vicine e la nostra reputazione, che si esplicita nelle certificazioni di qualità, nella comunicazione trasparente e nell’educazione nutrizionale, è la garanzia che questa azienda offre a tutti coloro che quotidianamente si affidano ai nostri prodotti.
Abbiamo tanti antagonisti e non sappiamo quale sarà il nostro futuro, perché oggi è difficile prevedere qualcosa. Tutto cambia ma è quasi impossibile immaginare in che direzione si stia andando. Sicuramente non abbandoneremo la nostra tradizione. Non acquisteremo mai prodotti per poi venderli perché noi non ricerchiamo produttori ma facciamo “Ricerca”. La nostra linea guida è sempre quella di mio padre: “Facciamo noi”.
A Pino, che si considera semplicemente fortunato, con affetto ricordiamo che imperi economici sono andati in declino o addirittura scomparsi, proprio perché i figli, non sempre per colpa loro, non sono stati all’altezza dei loro genitori. Se Enervit è oggi una realtà quotata in borsa lo si deve soprattutto alle sue capacità, al suo impegno e alla sua passione.
La capacità di essere “imprenditore” non si eredita, la si deve avere dentro. Lui può essere ben fiero di questo “pazzesco orgoglio italiano”.
La serata volge al termine, ma c’è ancora spazio per un simpatico aneddoto.
Abbiamo saputo ufficialmente che nella storia di Enervit tra i grandi campioni che hanno osato ciò che sembrava impossibile per un essere umano, possiamo annoverare il nostro amico Pietro Castelli che, dopo una lunga preparazione fatta di weekends a correre come un pazzo, osò cimentarsi coraggiosamente in un tempo - crediamo ormai lontano – nella nota Maratona di New York. Bevande e barrette energetiche permisero all’atleta di veder premiata la sua tenacia tagliando il sospirato traguardo.
Se qualcuno di noi, ora, avesse quella stravagante idea di volerlo imitare, ci pensi bene. Pino, in segreto, sta lavorando per i miracoli, ma al momento per imprese di questo genere occorrono ancora tanta fatica e sudore.
Sono le 21 e 37 minuti ed è il momento di chiudere, come Pino vuole: “quello che c’era da dire è stato detto, possiamo terminare”.
A noi non rimane che ringraziarlo per averci concesso in questa serata l’occasione per conoscerlo meglio e per essere stato ancora una volta, come sempre, esempio di quei valori rotariani che noi tutti condividiamo e che sono la ragione della nostra presenza nel nostro amato Milano Castello.