Professoressa Angelica Bonfanti
Dipartimento di Diritto pubblico italiano e sovranazionale             
Università degli Studi di Milano
 
Conviviale molto interessante condotta con sapienza, indubbia competenza, maestria e perché no anche con “humour” nonostante la “seriosità” dell’argomento trattato.
E quindi un ringraziamento alla nostra Relatrice e a Massimo Burghignoli per avercela portata e presentata.
Una frase ha colpito particolarmente l’estensore di queste poche righe: “Esistono veramente dei diritti universali”?
Per poter dare una risposta a questo fondamentale quesito dobbiamo andare alla radice esplicitata nel titolo.
 Partendo dall’inizio quali sono i diritti universali, inalienabili e irrinunciabili che dovrebbero far parte del “bagaglio” culturale di tutta l’umanità? Proviamo ad elencarne alcuni: diritto alla vita, al cibo e al sostentamento, alla salute, alla libertà nelle sue molteplici declinazioni, diritto di scegliere se professare una religione oppure un’altra e via discorrendo.
 
 
Possiamo affermare che questi diritti nella così detta cultura occidentale, erede della tradizione “giudaico-cristiana” e prima ancora di quella ellenica siano stati completamente recepiti. (Senza dimenticare che fino alcuni decenni fa nella legislazione italiana esisteva il così detto “delitto d’onore” Un obbrobrio fortunatamente cancellato) Ma in altre culture, in altre legislazioni, in altri paesi non è proprio così.
Certamente non possono essere tollerate tradizioni cruente e/o coercitive come mutilazioni femminili o matrimoni combinati contro il volere dei nubendi specialmente se minorenni; ma fortunatamente non tutte le tradizioni confliggono con il Diritto internazionale.
E qui si pone un problema giuridico di non facile soluzione perché l’identità naturale è di per sé un diritto (parole della nostra Relatrice) e come tale deve essere rispettato.
Quindi come si comporta la Corte Europea dei diritti dell’uomo nei casi in cui l’identità culturale con i suoi usi e costumi confligga con uno o più diritti universali? Ebbene valutando caso per caso.
Alcuni esempi: sentenza contro la Francia riguardante il divieto di indossare il velo islamico; solo per motivi di sicurezza pubblica altrimenti il divieto è nullo.
Sentenza contro la Tracia (attualmente regione greca) riguardante il diritto successorio confliggente con lo stesso di origine islamica.
Diritto inalienabile della richiesta di asilo.
Per non parlare dei matrimoni celebrati tra minorenni valide secondo alcune culture ma inesistenti per il Diritto internazionale. In Germania, per esempio, il matrimonio tra minorenni è espressamente vietato.
Sono solo alcuni tra i tanti casi che Angelica Bonfanti ha studiato ed approfondito scrivendone anche un libro.
Queste poche righe non vogliono né possono condensare compiutamente tutto quello che ci ha comunicato la nostra bravissima Relatrice e non le rendono merito.
Ma un riassunto è e deve restare un riassunto.
Un ringraziamento a tutti i presenti alla serata il cui numero ha permesso di raggiungere (quasi) il “quorum” impostoci dall’Hotel